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LA NUOVA CHIESA

"La confraternita del Rosario il 2 ottobre 1602 invitava l'architetto mastro Stefen di Bergamo a prendere visione di come l'antica chiesa di S. Lorenzo potesse essere sostituita da una più ampia, rispondente ai bisogni presenti e futuri della popolazione, anche per attuare finalmente i suggerimenti di S. Carlo. Fatti e accettati i progetti, fu abbattuto fino alle fondamenta il vecchio edificio per iniziare i lavori del nuovo".
Durante lo scavo sul sagrato nella seconda metà degli anni 1960 per l'interro della cisterna per il riscaldamento, fu centrata la buca di scarico delle tegole romane del tetto dell'antico edificio. Nel 1996, nello sterro interno per la nuova pavimentazione venne alla luce il massiccio blocco del fondamento della fiancata a monte, dal pilastro del pulpito a quello di fronte.
La chiesa ad unica navata e con sei cappelle laterali, fu compiuta e cominciò ad essere funzionante nel 1621, come risulta dall'iscrizione posta su un fulcro del tetto: "Anno Domini 1621, fecit pridie Kalendas Augusti Bernardus Spada".
La nuova chiesa venne benedetta sotto l'invocazione di S. Lorenzo, titolare della preesistente, tuttavia si continuò a celebrare anche la festa di S. Pietro apostolo.
In una relazione del 1703 riguardante la chiesa parrocchiale e gli oratori, trovano così conferma le notizie date, e si prosegue:
"La nuova parrocchiale ha 6 altari: - Il primo è il maggiore, con pietra sacra portatile, vi è eretta la confraternita del SS. Sacramento, istituita fin dal 1540. - Il secondo è dedicato alla SS. Vergine. Qui è stata aggregata la confraternita del S. Rosario istituita nel 1602.
- Il terzo altare sotto il titolo di S. Pietro; vi è aggregata l'arciconfraternita del Suffragio dei morti, conforme alla Bolla di Clemente ottavo del 1672.
- Il quarto è dedicato a S. Lucia.
- Il quinto è dedicato a S. Antonio di Padova.
- Il sesto dei SS. Martiri Ruffo e Zosimo.
…. Essendo parroco pr. Giuseppe Betti dal 1677".
In una successiva relazione del 1739 si conferma quanto sopra, e si aggiunge:
" - Il settimo altare dedicato a S. Carlo.
….In questo decennio è stato rifabricato il coro et la sacristia al canto orientale di quello, e dall'altro canto dove era una cappelletta della chiesa antica che serviva per altra sacristia, s'è fabbricato il cemeterio ove recitano l'offitio de' morti li confrati del suffragio.
Et ora la chiesa stessa si rinnova".
Vengono rifatti gli intonaci con stucchi e dorature, tolti diversi quadri dagli altari, coperti i precedenti affreschi e fatti i nuovi, e sostituiti gli altari come si dirà per ciascuno.
Sempre del 1739 è la copia di una risposta al vescovo che desiderava poter consacrare la chiesa in occasione della visita pastorale:
"…Il minor consiglio…ritiene non essere opportuno per lo stato della chiesa che di presente è tutta in fabrica, impedita da legnami e tutta da scrostare e ristabilire…".


Consacrazione della Chiesa


Passò il tempo dei lavori, il periodo nero dell'infestazione dei bruchi, e dell'invasione con la razzia napoleonica, e finalmente il 6 maggio 1828 Mons. Luigi Tosi, vescovo di Pavia per delega di Mons. Mola nostro vescovo, consacrava questa chiesa parrocchiale dedicandola a S. Pietro apostolo, già titolare della primitiva "cura" ormai scomparsa completamente al di là della valle.
A ricordare il fausto avvenimento fu dettata l'epigrafe che si conserva in archivio:
"Aloysius Tosi Episcopus Ticinensis invocatus a Petro Mola Episcopo Bergomensi valitudine impedito - ut montanis nostris incolis sacrum Crisma administraret - rectoris ac Taliuniensium precibus benignissime annuens - Ecclesiam hanc solemni ritu consecravit pridie nonis maj MDCCCXXVIII. Praefecti Fabricae tanti honoris ac benefacti memoriam posteritati commendant".
("Luigi Tosi vescovo di Pavia, chiamato da Pietro Mola vescovo di Bergamo impedito da malattia, rispondendo benignamente all'invito del parroco e del popolo di Tagliuno perché venisse ad amministrare la sacra Cresima agli abitanti di queste nostre colline, consacrò questa chiesa con rito solenne il 6 maggio 1828. I membri della Fabbriceria, beneficati per tanto onore, mandano ai posteri la memoria".


La Chiesa allo stato attuale


La pianta generale è quella classica della navata centrale semplice, con presbiterio ben determinato da balaustra e ad abside semicircolare; e con cappelle radiali lungo le fiancate.
Sull'entrata laterale ad est si innalza il campanile, originariamente a torre.
Ai lati del presbiterio si creano le sagrestie.

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